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SOLO UN PUNTO DI PARTENZA E NON DI ARRIVO!
di Elda Lettieri
L’apertura di San Biagio dopo 32 anni è una cosa fantastica, ma è solo un punto di partenza perché dobbiamo volare molto in alto se vogliamo contribuire allo sviluppo del nostro territorio. Il tavolo tecnico che abbiamo recentemente costituito è la giusta premessa per andare in questa direzione, ma riusciremo a convogliare su Altavilla risorse e progetti solamente se ci battiamo tutti insieme con forza.
L’Auriga Cilento si propone di aprire una discussione forte e concreta su due aspetti, progetti e risorse. Guardando Altavilla viene spontaneo pensare alla Toscana come modello positivo, perché ho provato ad immaginare questi vicoli ristrutturati come lo sono molti borghi in provincia di Siena dove io abito, che ogni anno richiamano milioni di visitatori che portano ricchezza al territorio. Gli amministratori toscani hanno avuto la capacità di individuare ed ottenere finanziamenti per ristrutturare e valorizzare i centri storici, formare le risorse umane sulla cultura dell’ospitalità, valorizzare i prodotti tipici, l’artigianato locale.
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Chiesa di San biagio |
Il centro storico di Altavilla, se ben valorizzato, e se legato a servizi collaterali adeguati per il turismo, potrebbe divenire un luogo di grande attrattiva, essere inserito in un circuito nazionale e internazionale, con la conseguente creazione di nuovi posti di lavoro e di sviluppo dell’economia locale.
Il fondo sociale europeo nel periodo 2007-2013, ha stanziato per l’Italia 15 miliardi di euro, un fiume di soldi. Per la Campania 1.118 milioni (quasi il doppio della Toscana), al 30 giugno 2012 però la Regione ne aveva deliberati 386,60 (34,5%), e pagati 179,70 (16%). Come mai queste risorse europee destinate alla nostra Regione non sono state impegnate e spese?
Purtroppo le regioni italiane spesso buttano questi soldi in migliaia di canali che si inventano e che spesso non sono utili, ma la cosa grave davvero è che quasi sempre non riescono a spendere le risorse che arrivano dall’Europa!
Per colpa di queste scelte incomprensibili, a Bruxelles quando si dovranno assegnare i nuovi fondi per la programmazione 2014-2020 potrebbero stringere i cordoni della borsa per l’Italia, visto che molte regioni italiane, fra cui la Campania, non si sono dimostrate all’altezza e non hanno avuto la capacità di investire queste risorse.
Da qualche anno sto vivendo una esperienza professionale in Bulgaria, un paese indietro rispetto all’Italia, che mi ha fatto capire quanto è utile il confronto anche con paesi considerati minori e meno sviluppati. Per ottenere i risultati soddisfacenti è INDISPENSABILE fare rete fra più soggetti e più paesi, ricchi e meno ricchi, sviluppati e da sviluppare … perché oggi da soli non si va da nessuna parte! Trasferire best practies e costituire networking europee è, e deve essere, la parola d’ordine a cui anche noi nel nostro piccolo ci dobbiamo allineare!
In Bulgaria lo scorso 30 ottobre ho fatto incontrare e dialogare allo stesso tavolo circa 100 imprenditrici provenienti da 11 Paesi, una esperienza interessante che ci consentirà di essere in futuro più concorrenziali rispetto ad altri soggetti europei. Davvero in questi casi l’unione farà la forza!! Perché non pensare ad una iniziativa simile in Campania per scambiare esperienze, e quindi fare marketing territoriale?
Tornando alle risorse pubbliche, per restaurare e rivalutare beni storici, ci sono fondi europei destinati proprio al finanziamento di progetti per lo sviluppo dei territori, centri storici, luoghi di culto etc … Ho trovato un dossier del centro studi del Senato dello scorso febbraio dove si parla proprio di finanziare centri storici, borghi antichi, città d’arte e siti inseriti nella lista del patrimonio dell’Unesco.
Noi tutti insieme possiamo fare molto, ma se non ci affianca la politica locale, gli amministratori che hanno potere decisionale, faremo ben poco. Il mix perfetto per la CRESCITA E SVILUPPO DEL NOSTRO TERRITORIO deve fra l’altro comprendere professionalità adeguate, partnariati forti, trasferimento di buone pratiche, ma soprattutto capacità dei nostri amministratori di incidere sulla politica regionale, laddove si fanno le scelte, per riuscire a far arrivare sulla nostra zona le risorse che occorrono.
Noi come Auriga Cilento vogliamo esserci mettendo a disposizione conoscenze, esperienze professionali, rete di contatti … e naturalmente l’amore che tutti noi nutriamo per il paese in cui siamo nati. Ci siamo stati in passato, abbiamo collaborato per raggiungere lo straordinario risultato che è stata l’apertura della Chiesa di San Biagio, ci saremo per il futuro quando ci saranno occasioni in cui potremo dare ancora il nostro apporto!
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