lunedì 23 dicembre 2013
Buone Feste - Auriga Cilento
lunedì 30 settembre 2013
Inaugurazione organo attribuito a Silverio Carelli da Vallo nella chiesa di San Biagio.

Ha aperto il
convegno chi, più di ogni altra persona con Padre Costantino Liberti, ha il
merito degli obiettivi raggiunti nell’ultimo anno in termini di recupero del
patrimonio altavillese: Filomena Mangone, storico dell’arte direttore,
funzionario di zona della Soprintendenza BSAE. Valorizzazione effetto della
tutela il titolo dell’intervento nel quale il funzionario ha sottolineato
il valore della restituzione alla comunità di due beni, la chiesa e l’organo, per
troppo tempo preclusi alla popolazione nonostante l’importante intervento di
fondi pubblici.
Tiziana Rubano, presidente dell’Auriga Cilento, ha fatto il punto della
raccolta fondi meritevole di aver raggiunto oltre
€ 12000, tutte donazioni regolarmente certificate (vai al riepilogo). I benefattori sono stati
ringraziati singolarmente così come i tanti che nelle ultime ore si stanno
muovendo in una straordinaria gara di solidarietà per contribuire alle ultime
spese relative al restauro del confessionale, ai costi dei sensori da
installare alle tele per permettere alla chiesa di rimanere sempre aperta e
visitabile e al rifacimento degli ambienti annessi al Succorpo. Il dottor Carlo
Sassi, figlio d’Altavilla, famoso cardiochirurgo e scultore ha messo a
disposizione circa trenta litografie sul Palio di Piancastagnaio (Si) da
vendere a dieci euro e un bronzetto da destinare a premio della lotteria, la stessa che con il primo numero aggiudicherà un’opera del famoso pittore locale Alfonso
Mangone. In vendita anche i lavori artigianali delle talentuose volontarie
del Gruppo Missioni Vocazioniste.
Relazione
strettamente tecnica la successiva a cura del restauratore Roberto Curletto
della Bottega Organara Curletto che ha informato sul delicato lavoro di restauro
e montaggio dell’organo mostrando le immagini e lo stato del bene dalla
consegna ad oggi.
L’occasione
è stata propizia per aggiornare sui risultati e prossimi impegni del Tavolo
Tecnico Permanente per il Recupero del Patrimonio Altavillese. Presieduto
da Padre Costantino e formato dalle principali associazioni locali, dalla
Soprintendenza e dal Comune, il team rappresentato da Virgilio
Mari, presidente di Argonauta, ha presentato la cartina turistica
appena stampata e finanziata dalle strutture ricettive presenti sul territorio,
le schede didattiche relative al ciclo pittorico di Nicola Peccheneda e
l’audioguida per la chiesa di San Biagio, quest’ultima assunta come
modello da replicare. Un lavoro serio e costruttivo la cui importanza è stata
sottolineata anche da Michele Gallo, delegato dei Lyons, i quali hanno
partecipato alla raccolta fondi per l’organo con le
vendite del libro Le Novelle dell’Acquafetente di Padre Candido Gallo.
Ha
chiuso l’incontro Padre Costantino Liberti già parroco e rettore del
Convento di San Francesco al quale sono andati i ringraziamenti di
tutti i presenti - visibilmente emozionati - per i risultati raggiunti, l'entusiasmo e la passione con la quale partecipa da protagonista ad ogni impresa.
Commemorazione delle vittime del settembre 1943
Prima
parte della serata “Una voce che ci eleva al cielo”. Chiesa di San Biagio -
Altavilla Silentina (Sa). 21 settembre 2013
Dopo meno di
un anno dalla riapertura della chiesa, la comunità di Altavilla, sabato 21
settembre si è ritrovata nuovamente in San Biagio per ricordare un importante
evento che ha segnato la sua storia, lo Sbarco Alleato e l’Operazione
Avalanche, e per inaugurare un prezioso bene − l’organo − che finalmente è
tornato nella sua casa, fra la sua gente, a fare quello per cui è stato
realizzato: diffondere musica in un luogo sacro.
Dopo i saluti
di Padre Costantino, del nuovo parroco Padre Antonio Razzano, del
Presidente del Consiglio Comunale Michele Ingenito e del sindaco Antonio Marra,
sulle note dell'inno nazionale cantato dai tre cori (Coro Parrocchiale, Amici
di Don Giustino, MusicaNova) uniti per l’occasione, è iniziata la Commemorazione
delle vittime del settembre 1943. Particolare il taglio che si è voluto
dare, tutto legato al ruolo che la chiesa di San Biagio ebbe in quei giorni.
Settant’anni
fa − ha ricordato Tiziana Rubano, presidente dell’Auriga e moderatrice della
serata − questi furono per tutta la Piana del Sele e in particolare per
Altavilla giorni di lutto e di violenze. Il Generale Fred. L.Walker
Comandante della 36° Divisione degli Stati Uniti scriveva: “Sono passato di
nuovo da Altavilla oggi. Le case sono distrutte, le strade sono bloccate dai
detriti, c’è ancora puzza di cadaveri. Il bombardamento di questa città, piena
di famiglie abbandonate, fu brutale e senza alcuno scopo. La popolazione è
poverissima, inconsapevole, molto religiosa; tutta immersa in un immane dolore,
con il terrore sui volti”.
Altavilla,
come ben spiegato in Quota 424, documento fondamentale per la memoria di
quegli eventi, era un punto nevralgico nell’ambito delle manovre dei belligeranti
e questo fu il motivo per il quale gli altavillesi furono costretti a pagare un
prezzo altissimo in termini di vite umane. Doveroso il ringraziamento rivolto
quindi al Colonnello Gerardo Iorio, per il suo contributo preciso e
approfondito, e al Professor Paolo Tesauro Olivieri autore di scritti
importanti sul periodo storico in questione, e non solo, la cui recente
scomparsa è stata ricordata con un lungo applauso.
Importante
lavoro di recente pubblicazione anche quello dell’Ingegner Rosario Messone: Bombe su Altavilla.
Una raccolta di testimonianze dalla quale si è partiti per sottolineare
l’importanza della chiesa di San Biagio in ogni fase dello Sbarco. Uno spaccato
ritagliato per ricordare le persone che hanno pagato con la vita la scelta di
non lasciare Altavilla e per ritrovare nel passato gli elementi fortificanti
del legame della cittadinanza con questo luogo sacro.
San Biagio, terrazza sul Mediterraneo, importante fin dai primi
giorni.
La mattina del 9 settembre mi recai alla chiesa di
San Biagio e dal sagrato vidi in mare tante navi sormontate di grossi aerostati
di sbarramento aereo. Verso Battipaglia s’innalzavano colonne di fumo e alte
fiamme. Alessandro Di Venuta.
San Biagio vero e proprio rifugio. Una
speranza di salvezza fra due Santi.
Il giorno 13 settembre del 1943 molte persone erano
rifugiate nel Succorpo di San Germano. Eravamo più di cinquanta al piano di
sotto e oltre cento nella chiesa... All’improvviso arrivò una cannonata,
sparata da una nave in mare, che colpì la casa di Giovanni Jenna la quale fu
rasa al suolo. Una scheggia di rimbalzo entrò dal finestrino del Succorpo e
andò a conficcarsi nella muratura. Un’altra scheggia più piccola danneggiò
l’altare del Santo. Noi rimanemmo illesi nonostante il grande spavento e
l’isteria generale. Occupammo quel posto fino al 19 settembre quando non udimmo
più esplosioni. Imperia Guerra.
Mi trovavo nel Succorpo della chiesa di San Biagio
con molta altra gente. Mancavano i viveri e ogni altra necessità. Per fortuna
tra noi c’era uno sfollato di nome Catena; un uomo impavido, energico che
operava per il bene di tutti e non solo per sé. Spesso usciva e portava sempre
qualcosa da mangiare. Trovava di tutto: salame, polli, pane e ogni altra grazia
di Dio. Un giorno, mentre infuriava il bombardamento, le donne presenti
riuscirono a cucinare un pentolone di fusilli, mentre Catena riuscì a trovare
un barile di vino, dei fichi secchi, del formaggio e un prosciutto trafugato
nella casa di Michelangelo; facemmo tutti festa sotto il bombardamento... Il 16
mentre stavamo nel Succorpo, portarono ferita la figlia ventenne dello sfollato
Paparella che fu curata da un medico presente tra noi... Il giorno 18 non
udendo più segni di guerra mi feci coraggio e andai a riempire un barile
d’acqua alla fontana... c’era la calma; solo la Piazza sembrava un cimitero con
i suoi morti, fili per terra, case crollate, auto incendiate e tanta gente
curiosa che vagabondava. Le vie erano bloccate dai muri crollati. Gli
americani, distribuendo viveri in piazza, iniziarono a fraternizzare con la
popolazione. Mario Camera.
San Biagio per comunicare la
liberazione
Si sparse la voce che sul campanile di San Biagio
c’era un lenzuolo bianco a significare che in paese non c’erano soldati, perciò
mi feci coraggio e decisi di ritornare di nuovo a casa. Amedeo Di
Matteo
Una volta partiti dalla piazza i tedeschi, corsero
voci che Ulderico Buonafine aveva fatto sventolare la bandiera bianca sopra il
campanile di San Biagio. Mario Di
Matteo
In quei
giorni furono tanti i gesti eroici dei civili. Se n’è voluto ricordare uno in
particolare. Di una persona speciale alla quale la maggior parte degli
altavillesi è rimasta legata da sincero affetto. Certamente figlia del suo
tempo.
Del racconto,
ripreso da un articolo di Oreste Mottola, esistono − va detto −
diverse versioni:
Nessuno ha ancora raccontato il gesto di coraggio
dell’allora parroco di Altavilla Silentina, don Domenico Di Paola. Al
culmine degli aspri combattimenti con i tedeschi, gli americani volevano fucilare
due abitanti. Arrestati e legati, dopo un processo più che sommario, furono
schierati in un angolo della piazza. Il plotone era pronto a far fuoco. La loro
colpa? Erano restati nelle loro case, non erano sfollati come tutti gli altri,
nascosti a poche decine di metri da dove un solo cecchino tedesco aveva dato
filo da torcere a molte decine di soldati Usa. Rodolfo Guarino spiaccicava
qualche parola di tedesco, mentre Antonino Gallo era un credente della Madonna
del Carmelo. Gallo non perse però la calma: s’inginocchiò e pregò a voce alta
la sua Madonna. Gli americani rimasero sorpresi e non osarono interromperlo.
Quei pochi minuti di attesa consentirono al prete di raggiungere la piazza e
reagire. Don Domenico, da cilentano sanguigno, pur senza comprendere una parola
d’inglese, seppe farsi capire ed essere convincente. I due malcapitati, grazie
al coraggio del prete, ebbero salva la vita. Nei nuovi filmati d’archivio di
Pesce si vede don Domenico parlare con i soldati americani: forse proprio durante
questa drammatica storia.
E forse
proprio Don Domenico un segno ha voluto mandare quando Padre Costantino, nei
giorni in cui ha iniziato a ragionare su una data utile per inaugurare l’organo,
riordinando in archivio si è imbattuto in un suo scritto. Risale al settembre
1944 ed è il discorso che fece ad un anno dalla tragedia. Il bisogno di
condividerlo è stato da subito forte. Da qui l’idea di far coincidere i due
appuntamenti.
Le parole di
Don Domenico sono state lette da Elda Lettieri, anticipate dai suoi ricordi
personali e supportate dalle immagini curate da Fabio Sacco e Bruno Di Venuta
dell’Auriga Cilento. Una copia della lettera, infine, è stata distribuita a
tutti i presenti.
D’accordo con
Padre Costantino l’Auriga Cilento, per continuare a lavorare sulla memoria del
paese, ha invitato la popolazione a partecipare con ricordi,
episodi, aneddoti, foto, ad una prossima pubblicazione
proprio sulla vita e il pensiero di Don Domenico Di Paola .
La prima
parte, molto intensa ed emozionante, è stata chiusa da un intervallo musicale diretto dal Maestro Alfonso Caramante e composto da Va’ Pensiero in
ricordo dei caduti, Fuga 1000 di Bach suonata da Andrea Belmonte e Vergine
degli Angeli canto tanto caro a Don Domenico.
Ad un anno dallo Sbarco Alleato Don Domenico Di Paola ricorda le vittime
DISCORSO COMMEMORATIVO DEL
PARROCO
DON DOMENICO DI
PAOLA
AD UN ANNO DEL TRISTE
EVENTO
17 SETTEMBRE
1944
Questa commemorazione fu pronunciata dal
parroco Don Domenico Di Paola nella chiesa di San Biagio gremita di fedeli commossi
sino alle lacrime il 17 settembre 1944.
Lo stesso testo è stato letto dalla
nostra socia Elda Lettieri nella stessa Chiesa di San Biagio, ancora
gremita di fedeli, in occasione dell'inaugurazione del restaurato organo
settecentesco attribuito
a Silverio
Carelli, il 21 settembre
2013.
Fedeli Carissimi,
è
trascorso ormai un anno da quelle giornate tristi del settembre 1943, in cui
tanto dolore, tanto strazio,
tanto lutto doveva piombare come uragano impetuoso sulla nostra cittadina e
travolgere spietatamente
tante persone care, aprendo così nelle nostre famiglie tanti vuoti che non
potranno essere giammai
colmati.
E’ passato un anno da quando la morte
con la sua falce inesorabile mieteva e strappava al nostro affetto tutte le vittime che ora abbiamo
voluto con cristiana pietà ricordare e suffragare. Sembra ancora in quel triste sedici e
diciassette settembre dell’anno scorso che la morte non dovesse risparmiare nessuno di noi, che ora
siamo qui in questo tempio santo di Dio. Allora non più il timore della morte, che da un momento
all’altro sembrava volesse vibrare su di noi il suo colpo fatale, ci opprimeva e straziava
l’animo, ma il dolore più acuto che feriva il nostro cuore, che persone a noi care dovevano restare
sepolte sotto le macerie senza che uno di noi, ancora superstite, potesse bagnare di lacrime i loro corpi
dilaniati e rendere loro gli ultimi estremi onori. Non occorre elencare ora qui tutte le scene
strazianti di quelle tristi ore; sono ancora troppo vive nella
nostra mente e nel nostro
cuore, specie nel cuore di voi familiari, che tanto avete pianto e che mai
potete dimenticare i vostri
cari così duramente travolti dalla morte. Persone tutte innocenti! Fu è
vero quello uno strazio
troppo forte, una separazione troppo amara, un lutto troppo
funesto.
Solo la cristiana pietà, la cristiana
rassegnazione e il pensiero che il loro sacrificio era stato accetto
a Dio, ci sostenne in quei
momenti.
Solo la nostra fede, che ci addita un
Dio crocifisso e ci ricorda che la nostra patria è il cielo e che nel dolore cristianamente sopportato è
la nostra eterna felicità, ci infuse coraggio e potemmo così sopravvivere a tanta sciagura. Questa
stessa fede in Cristo Signore, che ha santificato e divinizzato il dolore, ci ha chiamato oggi, alla
distanza di un anno, qui in chiesa per rendere un tributo di amore e di cristiano suffragio agli spiriti
immortali dei nostri cari. Siamo anche chiamati dalla voce della riconoscenza che ogni animo ben nato
sente perenne verso coloro a cui fummo uniti dai vincoli del sangue, che un giorno ci hanno
beneficiati col loro esempio cristiano. Siamo stati chiamati dalla voce dell’amore dal forte amore
cristiano, che vive oltre il sepolcro, in una durevole comunione di affetti, con coloro che ci furono più
cari al mondo. L’omaggio più degno che possiamo dare ai nostri cari morti, è la nostra
preghiera.
Preghiamo per i nostri cari defunti. La
preghiera ci fa provare la vicinanza dei nostri defunti fratelli, come si sente nel silenzio il battito
del cuore di un amico che veglia su di noi. Lo spirito immortale dei nostri cari morti aleggia intorno a
noi. Pare di vederli ad uno ad uno, dai più piccoli, ai più anziani, dalle angeliche fanciulle alle
mamme affettuose, dai giovani sereni ai babbi teneri, sono tutti qui dinanzi alla nostra mente e
vorremo dare loro quella vita così tragicamente loro strappata.
Tutti tengo presenti in questo momento e
vorrei ripetere ad uno ad uno i loro indimenticabili nomi se le lacrime non me lo impedissero e se
sapessi di non svegliare in voi maggiore dolore. Ma in alto i nostri cuori ! Attraverso il cinerio
drappo che ricopre il nostro cielo, vi è l’azzurro che ci ragiona di bellezza, di luce, di fiori
immortali. I nostri cari godono quella luce, il loro sacrificio li ha
resi degni del cielo, le
loro anime godono la visione beatifica di Dio e sono per noi tanti angeli
tutelari.
A
noi non resta che il dovere sacro di ricordarli sempre, da vivere quaggiù da
cristiani sinceri, facendo
prevalere la voce della fede alla voce del sangue, accettando con perfetta
sottomissione la volontà di
Dio al duro sacrificio, pensando che la nostra cristiana rassegnazione giova al
riposo eterno dei nostri
cari.
Nel dolore maggiormente dobbiamo vivere
la nostra fede, quella fede, che nutrita dalla speranza, un giorno ci unirà in un gaudio eterno ai
nostri cari nel cielo.
Addio, cari morti, o meglio arrivederci
in cielo. Io vi reco il saluto dei vostri parenti, di tutti i cittadini di Altavilla Silentina un
saluto che è carico di lacrime, di cordoglio, di strazio, di
singulti, di spasimi, di
cruccio indefinito e che compone la più bella corona che vedremo abbracciata
alla croce di Gesù, che
proteggerà le vostre tombe.
Voi vivrete nel nostro pensiero, nel
nostro cuore, oggi, domani, sempre.
Accogli o Gesù pietoso, nel tuo gran
cuore, questi nostri pii suffragi a sollievo di quelle anime e le consola nel fulgore della tua
gloria.
Voi, care anime, che già intravedete la
delizia del paradiso, voi pregate pure per noi. Pregate per il conforto delle nostre famiglie, per la
pace tra gli uomini, che tutti si riconoscano fratelli, cessino per sempre le guerre.
Pregate per la nostra eterna
salvezza.
don Domenico Di
Paola
17 settembre
1944
lunedì 23 settembre 2013
Giornate Europee del Patrimonio 2013
Il Ministero dei Beni e
delle Attività Culturali e del Turismo anche quest'anno aderisce, insieme agli
altri Stati Europei, alle Giornate Europee del Patrimonio 2013, ideate nel 1991
dal Consiglio d'Europa e dalla Commissione europea con l'intento di potenziare
e favorire il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra i Paesi europei.
In Italia la manifestazione avrà luogo il giorno sabato 28 settembre 2013.
Le Giornate Europee del
Patrimonio 2013 costituiscono l'occasione per riconsegnare alla comunità di
Altavilla Silentina l'organo settecentesco attribuito a Silverio Carelli,
restituito alla sua piena funzionalità estetica e meccanica.
Per l'occasione il
M° Matteo Imbruno, organista titolare della Oude Kerk e del museo Hermitage di
Amsterdam, si esibirà in concerto.
Sono, inoltre, previste visite guidate con
partenza da Porta di Susa (ore 10:30 - 17:00) e la
presentazione delle schede tecniche/descrittive delle nove tele di Nicola
Peccheneda a cura dell'Associazione Argonauta.
Il programma completo delle manifestazioni è consultabile alle pagine web:
martedì 17 settembre 2013
Altavilla Silentina: torna a suonare l'organo di Silverio Carelli di Vallo
Ai benefattori, ai soci e agli amici dell'Auriga,
di
seguito il comunicato stampa che in questi giorni state leggendo sulle
principali testate locali. Questo risultato è soprattutto il Vostro!
Approfittiamo, dunque, per ringraziarvi della fiducia dimostrata nei
nostri mezzi e nelle nostre competenze. Crediamo di aver risposto nel
modo migliore: portando un grande risultato nato dalla straordinaria
collaborazione con Padre Costantino Liberti e la Soprintendenza BSAE.
Nella speranza di incontrarvi agli eventi Vi salutiamo caramente.
Altavilla Silentina: due giorni di eventi per l’inaugurazione del restaurato organo attribuito a Silverio Carelli di Vallo
Serie
di eventi ad Altavilla Silentina per inaugurare il restaurato organo
attribuito a Silverio Carelli di Vallo recentemente ripristinato dalla
Bottega Organara di Roberto Curletto.
L’organo
è accordato con temperamento mesotonico, conta circa 350 canne, molte
originali e alcune modificate nei precedenti restauri. Durante l’ultimo
intervento sono state ricostruite la manticeria, i condotti, la
tastiera, la pedaliera e il sistema di registrazione. Il sommiere e la
maggior parte del materiale fonico sono originali, così come le canne in
legno.
Si
inizia sabato 21 settembre alle 18 presso la Chiesa di San Biagio dove,
alla presenza delle autorità, interverranno coloro che hanno reso
possibile il sospirato recupero: Padre Costantino Liberti, già parroco e
Presidente del Tavolo Tecnico Permanente per il recupero del patrimonio
ecclesiastico altavillese che non si è risparmiato per raggiungere
questo altro importante obiettivo dopo la riapertura della chiesa
suddetta neanche un anno fa; Filomena Mangone, funzionario di zona della
Soprintendenza BSAE; Roberto Curletto, restauratore; Tiziana Rubano,
Presidente dell’Auriga Cilento, associazione per lo sviluppo e
promozione del territorio che si è occupata della raccolta fondi utile
per garantire il montaggio e Michele Gallo, delegato Lyons Club Paestum,
promotore del libro “Le Novelle dell’Acquafetente” di Padre Candido
Gallo le cui vendite hanno contribuito in maniera importante alle ultime
spese. Inoltre, Virgilio Mari, Presidente di Argonauta, relazionerà sul
lavoro che sta portando avanti il Tavolo Tecnico per salvaguardare e
promuovere il ricco patrimonio storico-artistico di cui è dotata la
città di Altavilla.
L’occasione
permetterà anche di commemorare le vittime dello Sbarco Alleato del
1943 - di cui in questi giorni cade il settantenario - con
testimonianze, letture inedite di Don Domenico di Paola, parroco del
tempo al quale la comunità è rimasta legata da un profondo affetto e
proiezione di immagini curate da Auriga Cilento.
L’indomani,
domenica 22 settembre, l’appuntamento è fissato alle ore 18 in Piazza
Umberto I° per accogliere il Vescovo Monsignor Ciro Miniero che
presiederà la celebrazione eucaristica e officerà il rito di benedizione
dello strumento. L’ospite d’onore sarà il Maestro Vincenzo De Gregorio,
abate prelato della Reale cappella del tesoro di San Gennaro nella
Cattedrale di Napoli, che ha fondato e dirige il Coro di Canto
Gregoriano della Chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta.
Docente al Conservatorio di Napoli, di cui fu direttore, ha diretto il
Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino ed è stato per lungo tempo
l’organista della Basilica di Santa Chiara (Napoli). É organista e
Maestro di cappella della Cattedrale di Napoli, consulente per la musica
sacra presso l’Ufficio Liturgico della Conferenza Episcopale Italiana e
preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra a Roma.
Per
mettere in luce gli aspetti peculiari dell’organo sono già fissati
nuovi concerti. Il primo il 28 settembre, nell’ambito delle Giornate
Europee del Patrimonio, quando sarà anche possibile (alle 10,30 e alle
17,00) effettuare delle visite guidate alla chiesa di San Biagio a cura
dell’associazione Argonauta. Dalle 18 il concerto d’organo sarà del
Maestro Matteo Imbruno, organista titolare della Oude Kerk di Amsterdam e
del museo Hermitage Amsterdam. Concertista di fama internazionale si è
esibito nei più prestigiosi festival organistici del mondo. È direttore
artistico dell’Accademia di Musica Italiana per Organo di Pistoia, del
Concorso Organistico Internazionale Jan Pieterszoon Sweelinck ed é il
Presidente della Fondazione Muziek in de Oude Kerk di Amsterdam.
giovedì 5 settembre 2013
Grazie Professore d'altri tempi.

Grazie veramente di tutto Professore.
Per conoscere il Professor Paolo Tesauro Olivieri.
Per conoscere la sua Opera.
mercoledì 7 agosto 2013
L'Auriga Cilento a San Gimignano ospite dell'Auriga Valdelsa
Serata musicale
organizzata da Auriga Valdelsa per raccogliere fondi in favore di
Valdelsa Donna, Associazione per il sostegno nella lotta contro i
tumori.
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martedì 30 luglio 2013
Inaugurazione Foresta e Padre Guglielmo Di Agresti
Sulla scia della splendida serata di ieri sera in cui L'Auriga Cilento era ufficialmente rappresentata dal suo vice-presidente Fabio Sacco vogliamo ringraziare coloro che hanno colto e riportato pubblicamente il nostro invito ad intitolare uno spazio della Foresta all'illustrissimo Padre Guglielmo Di Agresti. Emerita figura di religioso, ricercatore, saggista, scrittore che la nostra associazione ha voluto ricordare nel decennale della morte con un convegno e una mostra curata da Bruno Di Venuta.
Ci pregiamo di condividere con Voi la proposta inviata all'attuale Amministrazione nel gennaio 2012. La stessa era stata anticipata da una lettera dal contenuto simile firmata Fabio Sacco protocollata presso il Comune e pubblicata su Unico il 18 gennaio 2008.
Felici di aver trovato interlocutori sensibili ci pregiamo di riportare integralmente il testo della nostra richiesta nella speranza che sia di vostro gradimento.
"Gent.mo Sindaco
con questa missiva vorrei sottoporre alla Sua cortese attenzione, a nome del Consiglio Direttivo e di tutti i Soci de L’Auriga Cilento, una piccola proposta, già presentata qualche anno fa dal nostro socio Fabio Sacco e rilanciata durante il convegno “In Cammino: Vita ed Opere di Padre Guglielmo Di Agresti nel decennale della morte”.
con questa missiva vorrei sottoporre alla Sua cortese attenzione, a nome del Consiglio Direttivo e di tutti i Soci de L’Auriga Cilento, una piccola proposta, già presentata qualche anno fa dal nostro socio Fabio Sacco e rilanciata durante il convegno “In Cammino: Vita ed Opere di Padre Guglielmo Di Agresti nel decennale della morte”.
In quella sede era presente, in Sua vece e rappresentanza, l’Assessore Pasquale Perillo, che si è dichiarato favorevole nei riguardi della proposta che le andiamo ad illustrare e si è impegnato in prima persona affinché la stessa possa essere soddisfatta in tempi brevi e con una spesa esigua da parte di codesta Amministrazione.
La proposta in questione entra nel merito dei lavori di riqualificazione del Parco Naturale “La Foresta”.
È nostra intenzione suggerirle e, con la presente, richiederle formalmente un impegno ad intitolare l’anfiteatro naturale, sito nel suddetto parco, a Padre Guglielmo Di Agresti, insigne poeta e letterato che tanto onore e lustro ha portato al nostro amato paese di Altavilla Silentina.
In alternativa potrebbe essere a Lui dedicata la piazza sita nella “Foresta”, ove è presente anche un’antica fontana.
Crediamo sia superfluo motivare tale richiesta, data l’autorevolezza e l’importanza del personaggio. Vorremmo soltanto ricordarle e sottolineare l’amore che il Di Agresti nutriva per la sua terra natia, venerazione che sovente lo ha ispirato nella composizione delle sue opere più lette e premiate, in Italia e all’estero.
È nostra intenzione suggerirle e, con la presente, richiederle formalmente un impegno ad intitolare l’anfiteatro naturale, sito nel suddetto parco, a Padre Guglielmo Di Agresti, insigne poeta e letterato che tanto onore e lustro ha portato al nostro amato paese di Altavilla Silentina.
In alternativa potrebbe essere a Lui dedicata la piazza sita nella “Foresta”, ove è presente anche un’antica fontana.
Crediamo sia superfluo motivare tale richiesta, data l’autorevolezza e l’importanza del personaggio. Vorremmo soltanto ricordarle e sottolineare l’amore che il Di Agresti nutriva per la sua terra natia, venerazione che sovente lo ha ispirato nella composizione delle sue opere più lette e premiate, in Italia e all’estero.
La “Foresta” suscitava in lui particolare interesse, tanto da dedicarle alcuni versi memorabili:
“O mia amata,
mia modesta
“Foresta””.
(Dalla finestra della casa natia – Altavilla Silentina, SA)
“O mia amata,
mia modesta
“Foresta””.
(Dalla finestra della casa natia – Altavilla Silentina, SA)
Mi permetto di suggerirLe, inoltre, di riportare integralmente il testo della poesia citata, su cartello o, meglio, su lapide da porre all’ingresso dell’anfiteatro o della piazza o del parco stesso. Oppure, ancora, si potrebbero incidere più lapidi, riportanti i versi più significativi del Di Agresti, da dislocare in diversi punti della Foresta.
Per tale compito Le segnalo che lo scultore Gelsomino Casula, da noi contattato, sarebbe onorato di prestare le sue doti e capacità artistiche al servizio della popolazione di Altavilla.
Certa di un Suo positivo riscontro, Le porgo cordiali saluti.
Il presidente
Tiziana Rubano"
Il presidente
Tiziana Rubano"
martedì 9 luglio 2013
Altavilla, il Cilento e la Rete Italiana di Cultura Popolare
La Festa di Sant’Antonio e la Tradizione altavillese e cilentana delle
Cente con Delibera della Giunta Comunale N. 74 DEL 27/06/2013 e per
interessamento dell’Auriga Cilento e di Argonauta, sono diventate
ufficialmente Patrimonio della Rete Italiana di Cultura Popolare.
Un gesto che, speriamo, possa essere d’esempio per tutti quei comuni
cilentani custodi di Patrimoni altrettanto importanti.
Cosa significa essere in Rete
Mettere in "Rete" una festa, un rito, il lavoro di un museo,
di una biblioteca, perfino di una scuola significa partecipare al grande
calendario collettivo della Cultura Popolare ed avere la possibilità di
divenire una delle sedi dell' Università Itinerante disseminate su tutto il
territorio nazionale.
Quali sono i Patrimoni Candidabili
I Patrimoni candidabili possono essere BENI MATERIALI (beni culturali
immobili e mobili e beni paesaggistici che presentano interesse artistico,
storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico,
culturale o morfologico ed estetico che siano luoghi al centro di azioni,
manifestazioni e festività di grande valenza e significato per la comunità) e BENI
IMMATERIALI (le rappresentazioni, le espressioni, feste e riti che le comunità
e i gruppi riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale). Per l’uno
e l’alto caso è importante che siano storicizzati e abbiano carattere rituale
di ripetitività in modo da essere inseriti in un unico grande Calendario
Rituale.
Cosa potranno fare gli enti pubblici iscritti
Gli enti pubblici iscritti potranno
diventare patrocinatori della Rete Italiana di Cultura Popolare,
condividendone moralmente i principi e i progetti; organizzare le Cattedre
Ambulanti di Cultura Popolare ed entrare nel programma ufficiale dell’Università Itinerante; partecipare alle attività di formazione
annuali dedicate agli iscritti e proporre progetti performativi che saranno
inseriti in alcuni progetti di rilevanza nazionale ed internazionale; partecipare
alle iniziative organizzate dalla Rete, diventando un attivo operatore per la
tutela, valorizzazione, innovazione e ricerca delle tradizioni popolari; partecipare
ai progetti della Rete consultabili sul sito (community; bandi formativi e
performativi; webradio).
Come si entra in Rete e come si candida un Patrimonio
Un Patrimonio si candida semplicemente compilando il modulo apposito sul
sito della Rete alla voce “Patrimoni”. A ricevimento della candidatura, se il
Comitato Scientifico si esprimerà positivamente, la Rete si preoccuperà di
richiedere il patrocinio al comune di appartenenza e IL PATRIMONIO CULTURALE
del tuo territorio sarà in Rete.
Inoltre, L’Auriga Cilento e Argonauta, stanno lavorando ad una mappatura
dei riti e feste del Cilento da candidare come Patrimoni. Gli interessati
possono rivolgersi direttamente ai loro contatti rintracciabili sui siti in
calce.
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