martedì 8 settembre 2020

Ancora un appello per la chiesa di Sant'Egidio a quarant'anni dalla chiusura.

[Storie di Altavilla e di Santi Patroni]
Scripta manent. I ricordi scritti servono a mettere ognuno di noi davanti alla propria coscienza e alcuni di questi oggi suonano ancora più amari.
Quarant’anni sono troppi per chiedere il conto. Anzitutto a noi stessi. Eppure tocca farlo. Eppure ancora una volta tocca coprirci il capo di cenere per averlo permesso. Fare la conta dei responsabili, lo sappiamo, diventa gravoso e si perde nella storia: dagli amministratori locali ai parroci, dai devoti ai tecnici, dalle associazioni agli urlatori da tastiera arrabbiati oggi, assenti ieri. Sono responsabile io, sei responsabile tu che leggi e voti e preghi. Siamo responsabili tutti, qualcuno di più.
Oggi urliamo allo scandalo. Perché è inevitabile. Perché dobbiamo farlo. Perché a qualcuno serve. Oggi. Vediamo domani quando i posti saranno occupati e il solito manto pesante scenderà su orecchie di colpo sorde.
Rimango ottimista o romantica, di certo scalfita.
Scripta manent dicevo. E noi scriviamo e conserviamo tutto dal 2009. Le lettere, i documenti, le richieste di intervento e le denunce al Comune, alla Diocesi, alla Soprintendenza. Le promesse fatte. Il progetto su cui abbiamo lavorato come Tavolo Tecnico per il Recupero del Patrimonio nel 2013 (approvato e non finanziato) e riproposto nel 2015 (non approvato per una “disattenzione” di qualche tecnico). Perché il lavoro gratuito è sempre esistito in questo paese seppur per qualcuno può sembrare ingenuo operare unicamente per senso di responsabilità nei confronti di un patrimonio pubblico. Pubblico. Di tutti.
Conserviamo anche gli strascichi e l'amarezza.
Scripta manent. Conserviamo anche i post e le speranze. Di riprendere da lì e condividere le lettere, le denunce, i progetti, l’impegno e la volontà. Con chiunque abbia gli armadi sgombri da residui marci e i sogni limpidi. Noi siamo sempre pronti. Manca il timoniere.

Tiziana Rubano