lunedì 30 settembre 2013

Inaugurazione organo attribuito a Silverio Carelli da Vallo nella chiesa di San Biagio.



Nell’attesa della Messa Solenne di domenica 22 alla presenza del Vescovo Monsignor Ciro Miniero con rito di benedizione dell'organo e concerto del musicista Monsignor Vincenzo De Gregorio, la seconda parte dell’evento “Una voce che ci eleva al cielo” (leggi prima parte) di sabato 21 settembre è stata interamente dedicata allo strumento attributo a Silverio Carelli da Vallo, al suo recente restauro e agli ultimi lavori da eseguire all’interno della chiesa di San Biagio.

Ha aperto il convegno chi, più di ogni altra persona con Padre Costantino Liberti, ha il merito degli obiettivi raggiunti nell’ultimo anno in termini di recupero del patrimonio altavillese: Filomena Mangone, storico dell’arte direttore, funzionario di zona della Soprintendenza BSAE. Valorizzazione effetto della tutela il titolo dell’intervento nel quale il funzionario ha sottolineato il valore della restituzione alla comunità di due beni, la chiesa e l’organo, per troppo tempo preclusi alla popolazione nonostante l’importante intervento di fondi pubblici.

Tiziana Rubano, presidente dell’Auriga Cilento, ha fatto il punto della raccolta fondi meritevole di aver raggiunto oltre € 12000, tutte donazioni regolarmente certificate (vai al riepilogo). I benefattori sono stati ringraziati singolarmente così come i tanti che nelle ultime ore si stanno muovendo in una straordinaria gara di solidarietà per contribuire alle ultime spese relative al restauro del confessionale, ai costi dei sensori da installare alle tele per permettere alla chiesa di rimanere sempre aperta e visitabile e al rifacimento degli ambienti annessi al Succorpo. Il dottor Carlo Sassi, figlio d’Altavilla, famoso cardiochirurgo e scultore ha messo a disposizione circa trenta litografie sul Palio di Piancastagnaio (Si) da vendere a dieci euro e un bronzetto da destinare a premio della lotteria, la stessa che con il primo numero aggiudicherà un’opera del famoso pittore locale Alfonso Mangone. In vendita anche i lavori artigianali delle talentuose volontarie del Gruppo Missioni Vocazioniste.

Relazione strettamente tecnica la successiva a cura del restauratore Roberto Curletto della Bottega Organara Curletto che ha informato sul delicato lavoro di restauro e montaggio dell’organo mostrando le immagini e lo stato del bene dalla consegna ad oggi.
  
L’occasione è stata propizia per aggiornare sui risultati e prossimi impegni del Tavolo Tecnico Permanente per il Recupero del Patrimonio Altavillese. Presieduto da Padre Costantino e formato dalle principali associazioni locali, dalla Soprintendenza e dal Comune, il team rappresentato da Virgilio Mari, presidente di Argonauta, ha presentato la cartina turistica appena stampata e finanziata dalle strutture ricettive presenti sul territorio, le schede didattiche relative al ciclo pittorico di Nicola Peccheneda e l’audioguida per la chiesa di San Biagio, quest’ultima assunta come modello da replicare. Un lavoro serio e costruttivo la cui importanza è stata sottolineata anche da Michele Gallo, delegato dei Lyons, i quali hanno partecipato alla raccolta fondi per l’organo con le vendite del libro Le Novelle dell’Acquafetente di Padre Candido Gallo.

Ha chiuso l’incontro Padre Costantino Liberti già parroco e rettore del Convento di San Francesco al quale sono andati i ringraziamenti di tutti i presenti - visibilmente emozionati - per i risultati raggiunti, l'entusiasmo e la passione con la quale partecipa da protagonista ad ogni impresa.

Commemorazione delle vittime del settembre 1943


Prima parte della serata “Una voce che ci eleva al cielo”. Chiesa di San Biagio - Altavilla Silentina (Sa). 21 settembre 2013

Dopo meno di un anno dalla riapertura della chiesa, la comunità di Altavilla, sabato 21 settembre si è ritrovata nuovamente in San Biagio per ricordare un importante evento che ha segnato la sua storia, lo Sbarco Alleato e l’Operazione Avalanche, e per inaugurare un prezioso bene − l’organo − che finalmente è tornato nella sua casa, fra la sua gente, a fare quello per cui è stato realizzato: diffondere musica in un luogo sacro.  

Dopo i saluti di Padre Costantino, del nuovo parroco Padre Antonio Razzano, del Presidente del Consiglio Comunale Michele Ingenito e del sindaco Antonio Marra, sulle note dell'inno nazionale cantato dai tre cori (Coro Parrocchiale, Amici di Don Giustino, MusicaNova) uniti per l’occasione, è iniziata la Commemorazione delle vittime del settembre 1943. Particolare il taglio che si è voluto dare, tutto legato al ruolo che la chiesa di San Biagio ebbe in quei giorni.  

Settant’anni fa − ha ricordato Tiziana Rubano, presidente dell’Auriga e moderatrice della serata − questi furono per tutta la Piana del Sele e in particolare per Altavilla giorni di lutto e di violenze. Il Generale Fred. L.Walker Comandante della 36° Divisione degli Stati Uniti scriveva: “Sono passato di nuovo da Altavilla oggi. Le case sono distrutte, le strade sono bloccate dai detriti, c’è ancora puzza di cadaveri. Il bombardamento di questa città, piena di famiglie abbandonate, fu brutale e senza alcuno scopo. La popolazione è poverissima, inconsapevole, molto religiosa; tutta immersa in un immane dolore, con il terrore sui volti”.  

Altavilla, come ben spiegato in Quota 424, documento fondamentale per la memoria di quegli eventi, era un punto nevralgico nell’ambito delle manovre dei belligeranti e questo fu il motivo per il quale gli altavillesi furono costretti a pagare un prezzo altissimo in termini di vite umane. Doveroso il ringraziamento rivolto quindi al Colonnello Gerardo Iorio, per il suo contributo preciso e approfondito, e al Professor Paolo Tesauro Olivieri autore di scritti importanti sul periodo storico in questione, e non solo, la cui recente scomparsa è stata ricordata con un lungo applauso.   

Importante lavoro di recente pubblicazione anche quello dell’Ingegner Rosario Messone: Bombe su Altavilla. Una raccolta di testimonianze dalla quale si è partiti per sottolineare l’importanza della chiesa di San Biagio in ogni fase dello Sbarco. Uno spaccato ritagliato per ricordare le persone che hanno pagato con la vita la scelta di non lasciare Altavilla e per ritrovare nel passato gli elementi fortificanti del legame della cittadinanza con questo luogo sacro.  

San Biagio, terrazza sul Mediterraneo, importante fin dai primi giorni. 
La mattina del 9 settembre mi recai alla chiesa di San Biagio e dal sagrato vidi in mare tante navi sormontate di grossi aerostati di sbarramento aereo. Verso Battipaglia s’innalzavano colonne di fumo e alte fiamme.  Alessandro Di Venuta. 

San Biagio vero e proprio rifugio. Una speranza di salvezza fra due Santi.
Il giorno 13 settembre del 1943 molte persone erano rifugiate nel Succorpo di San Germano. Eravamo più di cinquanta al piano di sotto e oltre cento nella chiesa... All’improvviso arrivò una cannonata, sparata da una nave in mare, che colpì la casa di Giovanni Jenna la quale fu rasa al suolo. Una scheggia di rimbalzo entrò dal finestrino del Succorpo e andò a conficcarsi nella muratura. Un’altra scheggia più piccola danneggiò l’altare del Santo. Noi rimanemmo illesi nonostante il grande spavento e l’isteria generale. Occupammo quel posto fino al 19 settembre quando non udimmo più esplosioni. Imperia Guerra.  
Mi trovavo nel Succorpo della chiesa di San Biagio con molta altra gente. Mancavano i viveri e ogni altra necessità. Per fortuna tra noi c’era uno sfollato di nome Catena; un uomo impavido, energico che operava per il bene di tutti e non solo per sé. Spesso usciva e portava sempre qualcosa da mangiare. Trovava di tutto: salame, polli, pane e ogni altra grazia di Dio. Un giorno, mentre infuriava il bombardamento, le donne presenti riuscirono a cucinare un pentolone di fusilli, mentre Catena riuscì a trovare un barile di vino, dei fichi secchi, del formaggio e un prosciutto trafugato nella casa di Michelangelo; facemmo tutti festa sotto il bombardamento... Il 16 mentre stavamo nel Succorpo, portarono ferita la figlia ventenne dello sfollato Paparella che fu curata da un medico presente tra noi... Il giorno 18 non udendo più segni di guerra mi feci coraggio e andai a riempire un barile d’acqua alla fontana... c’era la calma; solo la Piazza sembrava un cimitero con i suoi morti, fili per terra, case crollate, auto incendiate e tanta gente curiosa che vagabondava. Le vie erano bloccate dai muri crollati. Gli americani, distribuendo viveri in piazza, iniziarono a fraternizzare con la popolazione. Mario Camera. 

San Biagio per comunicare la liberazione 
Si sparse la voce che sul campanile di San Biagio c’era un lenzuolo bianco a significare che in paese non c’erano soldati, perciò mi feci coraggio e decisi di ritornare di nuovo a casa. Amedeo Di Matteo  
Una volta partiti dalla piazza i tedeschi, corsero voci che Ulderico Buonafine aveva fatto sventolare la bandiera bianca sopra il campanile di San Biagio.  Mario Di Matteo 

In quei giorni furono tanti i gesti eroici dei civili. Se n’è voluto ricordare uno in particolare. Di una persona speciale alla quale la maggior parte degli altavillesi è rimasta legata da sincero affetto. Certamente figlia del suo tempo.  

Del racconto, ripreso da un articolo di Oreste Mottola, esistono − va detto − diverse versioni:  
Nessuno ha ancora raccontato il gesto di coraggio dell’allora parroco di Altavilla Silentina, don Domenico Di Paola. Al culmine degli aspri combattimenti con i tedeschi, gli americani volevano fucilare due abitanti. Arrestati e legati, dopo un processo più che sommario, furono schierati in un angolo della piazza. Il plotone era pronto a far fuoco. La loro colpa? Erano restati nelle loro case, non erano sfollati come tutti gli altri, nascosti a poche decine di metri da dove un solo cecchino tedesco aveva dato filo da torcere a molte decine di soldati Usa. Rodolfo Guarino spiaccicava qualche parola di tedesco, mentre Antonino Gallo era un credente della Madonna del Carmelo. Gallo non perse però la calma: s’inginocchiò e pregò a voce alta la sua Madonna. Gli americani rimasero sorpresi e non osarono interromperlo. Quei pochi minuti di attesa consentirono al prete di raggiungere la piazza e reagire. Don Domenico, da cilentano sanguigno, pur senza comprendere una parola d’inglese, seppe farsi capire ed essere convincente. I due malcapitati, grazie al coraggio del prete, ebbero salva la vita. Nei nuovi filmati d’archivio di Pesce si vede don Domenico parlare con i soldati americani: forse proprio durante questa drammatica storia.  

E forse proprio Don Domenico un segno ha voluto mandare quando Padre Costantino, nei giorni in cui ha iniziato a ragionare su una data utile per inaugurare l’organo, riordinando in archivio si è imbattuto in un suo scritto. Risale al settembre 1944 ed è il discorso che fece ad un anno dalla tragedia. Il bisogno di condividerlo è stato da subito forte. Da qui l’idea di far coincidere i due appuntamenti.  
Le parole di Don Domenico sono state lette da Elda Lettieri, anticipate dai suoi ricordi personali e supportate dalle immagini curate da Fabio Sacco e Bruno Di Venuta dell’Auriga Cilento. Una copia della lettera, infine, è stata distribuita a tutti i presenti.

D’accordo con Padre Costantino l’Auriga Cilento, per continuare a lavorare sulla memoria del paese, ha invitato la popolazione a partecipare con ricordi, episodi, aneddoti, foto, ad una prossima pubblicazione proprio sulla vita e il pensiero di Don Domenico Di Paola .  

La prima parte, molto intensa ed emozionante, è stata chiusa da un intervallo musicale diretto dal Maestro Alfonso Caramante e composto da Va’ Pensiero in ricordo dei caduti, Fuga 1000 di Bach suonata da Andrea Belmonte e Vergine degli Angeli canto tanto caro a Don Domenico.

Ad un anno dallo Sbarco Alleato Don Domenico Di Paola ricorda le vittime


DISCORSO COMMEMORATIVO DEL PARROCO 
DON DOMENICO DI PAOLA 
AD UN ANNO DEL TRISTE EVENTO
17 SETTEMBRE 1944

Questa commemorazione fu pronunciata dal parroco Don Domenico Di Paola nella chiesa di San Biagio gremita di fedeli commossi sino alle lacrime il 17 settembre 1944.
Lo stesso testo è stato letto dalla nostra socia Elda Lettieri nella stessa Chiesa di San Biagio, ancora gremita di fedeli, in occasione dell'inaugurazione del restaurato organo settecentesco attribuito a Silverio Carelli, il 21 settembre 2013.

Fedeli Carissimi,
è trascorso ormai un anno da quelle giornate tristi del settembre 1943, in cui tanto dolore, tanto strazio, tanto lutto doveva piombare come uragano impetuoso sulla nostra cittadina e travolgere spietatamente tante persone care, aprendo così nelle nostre famiglie tanti vuoti che non potranno essere giammai colmati.
E’ passato un anno da quando la morte con la sua falce inesorabile mieteva e strappava al nostro affetto tutte le vittime che ora abbiamo voluto con cristiana pietà ricordare e suffragare. Sembra ancora in quel triste sedici e diciassette settembre dell’anno scorso che la morte non dovesse risparmiare nessuno di noi, che ora siamo qui in questo tempio santo di Dio. Allora non più il timore della morte, che da un momento all’altro sembrava volesse vibrare su di noi il suo colpo fatale, ci opprimeva e straziava l’animo, ma il dolore più acuto che feriva il nostro cuore, che persone a noi care dovevano restare sepolte sotto le macerie senza che uno di noi, ancora superstite, potesse bagnare di lacrime i loro corpi dilaniati e rendere loro gli ultimi estremi onori. Non occorre elencare ora qui tutte le scene strazianti di quelle tristi ore; sono ancora troppo vive nella nostra mente e nel nostro cuore, specie nel cuore di voi familiari, che tanto avete pianto e che mai potete dimenticare i vostri cari così duramente travolti dalla morte. Persone tutte innocenti! Fu è vero quello uno strazio troppo forte, una separazione troppo amara, un lutto troppo funesto. 
Solo la cristiana pietà, la cristiana rassegnazione e il pensiero che il loro sacrificio era stato accetto a Dio, ci sostenne in quei momenti.
Solo la nostra fede, che ci addita un Dio crocifisso e ci ricorda che la nostra patria è il cielo e che nel dolore cristianamente sopportato è la nostra eterna felicità, ci infuse coraggio e potemmo così sopravvivere a tanta sciagura. Questa stessa fede in Cristo Signore, che ha santificato e divinizzato il dolore, ci ha chiamato oggi, alla distanza di un anno, qui in chiesa per rendere un tributo di amore e di cristiano suffragio agli spiriti immortali dei nostri cari. Siamo anche chiamati dalla voce della riconoscenza che ogni animo ben nato sente perenne verso coloro a cui fummo uniti dai vincoli del sangue, che un giorno ci hanno beneficiati col loro esempio cristiano. Siamo stati chiamati dalla voce dell’amore dal forte amore cristiano, che vive oltre il sepolcro, in una durevole comunione di affetti, con coloro che ci furono più cari al mondo. L’omaggio più degno che possiamo dare ai nostri cari morti, è la nostra preghiera.
Preghiamo per i nostri cari defunti. La preghiera ci fa provare la vicinanza dei nostri defunti fratelli, come si sente nel silenzio il battito del cuore di un amico che veglia su di noi. Lo spirito immortale dei nostri cari morti aleggia intorno a noi. Pare di vederli ad uno ad uno, dai più piccoli, ai più anziani, dalle angeliche fanciulle alle mamme affettuose, dai giovani sereni ai babbi teneri, sono tutti qui dinanzi alla nostra mente e vorremo dare loro quella vita così tragicamente loro strappata.
Tutti tengo presenti in questo momento e vorrei ripetere ad uno ad uno i loro indimenticabili nomi se le lacrime non me lo impedissero e se sapessi di non svegliare in voi maggiore dolore. Ma in alto i nostri cuori ! Attraverso il cinerio drappo che ricopre il nostro cielo, vi è l’azzurro che ci ragiona di bellezza, di luce, di fiori immortali. I nostri cari godono quella luce, il loro sacrificio li ha resi degni del cielo, le loro anime godono la visione beatifica di Dio e sono per noi tanti angeli tutelari.
A noi non resta che il dovere sacro di ricordarli sempre, da vivere quaggiù da cristiani sinceri, facendo prevalere la voce della fede alla voce del sangue, accettando con perfetta sottomissione la volontà di Dio al duro sacrificio, pensando che la nostra cristiana rassegnazione giova al riposo eterno dei nostri cari.
Nel dolore maggiormente dobbiamo vivere la nostra fede, quella fede, che nutrita dalla speranza, un giorno ci unirà in un gaudio eterno ai nostri cari nel cielo.
Addio, cari morti, o meglio arrivederci in cielo. Io vi reco il saluto dei vostri parenti, di tutti i cittadini di Altavilla Silentina un saluto che è carico di lacrime, di cordoglio, di strazio, di singulti, di spasimi, di cruccio indefinito e che compone la più bella corona che vedremo abbracciata alla croce di Gesù, che proteggerà le vostre tombe.
Voi vivrete nel nostro pensiero, nel nostro cuore, oggi, domani, sempre.
Accogli o Gesù pietoso, nel tuo gran cuore, questi nostri pii suffragi a sollievo di quelle anime e le consola nel fulgore della tua gloria. 
Voi, care anime, che già intravedete la delizia del paradiso, voi pregate pure per noi. Pregate per il conforto delle nostre famiglie, per la pace tra gli uomini, che tutti si riconoscano fratelli, cessino per sempre le guerre.
Pregate per la nostra eterna salvezza.
don Domenico Di Paola
17 settembre 1944 

lunedì 23 settembre 2013

Giornate Europee del Patrimonio 2013

Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo anche quest'anno aderisce, insieme agli altri Stati Europei, alle Giornate Europee del Patrimonio 2013, ideate nel 1991 dal Consiglio d'Europa e dalla Commissione europea con l'intento di potenziare e favorire il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra i Paesi europei.

In Italia la manifestazione avrà luogo il giorno sabato 28 settembre 2013.
Le Giornate Europee del Patrimonio 2013 costituiscono l'occasione per riconsegnare alla comunità di Altavilla Silentina l'organo settecentesco attribuito a Silverio Carelli, restituito alla sua piena funzionalità estetica e meccanica. 
Per l'occasione il M° Matteo Imbruno, organista titolare della Oude Kerk e del museo Hermitage di Amsterdam, si esibirà in concerto. 
Sono, inoltre, previste visite guidate con partenza  da Porta di Susa (ore 10:30 - 17:00)  e la presentazione delle schede tecniche/descrittive delle nove tele di Nicola Peccheneda a cura dell'Associazione Argonauta.

Il programma completo delle manifestazioni è consultabile alle pagine web:

martedì 17 settembre 2013

Altavilla Silentina: torna a suonare l'organo di Silverio Carelli di Vallo

Ai benefattori, ai soci e agli amici dell'Auriga,
di seguito il comunicato stampa che in questi giorni state leggendo sulle principali testate locali. Questo risultato è soprattutto il Vostro! Approfittiamo, dunque, per ringraziarvi della fiducia dimostrata nei nostri mezzi e nelle nostre competenze. Crediamo di aver risposto nel modo migliore: portando un grande risultato nato dalla straordinaria collaborazione con Padre Costantino Liberti e la Soprintendenza BSAE. Nella speranza di incontrarvi agli eventi Vi salutiamo caramente. 

Altavilla Silentina: due giorni di eventi per l’inaugurazione del restaurato organo attribuito a Silverio Carelli di Vallo 

Serie di eventi ad Altavilla Silentina per inaugurare il restaurato organo attribuito a Silverio Carelli di Vallo recentemente ripristinato dalla Bottega Organara di Roberto Curletto. 

L’organo è accordato con temperamento mesotonico, conta circa 350 canne, molte originali e alcune modificate nei precedenti restauri. Durante l’ultimo intervento sono state ricostruite la manticeria, i condotti, la tastiera, la pedaliera e il sistema di registrazione. Il sommiere e la maggior parte del materiale fonico sono originali, così come le canne in legno. 

Si inizia sabato 21 settembre alle 18 presso la Chiesa di San Biagio dove, alla presenza delle autorità, interverranno coloro che hanno reso possibile il sospirato recupero: Padre Costantino Liberti, già parroco e Presidente del Tavolo Tecnico Permanente per il recupero del patrimonio ecclesiastico altavillese che non si è risparmiato per raggiungere questo altro importante obiettivo dopo la riapertura della chiesa suddetta neanche un anno fa; Filomena Mangone, funzionario di zona della Soprintendenza BSAE; Roberto Curletto, restauratore; Tiziana Rubano, Presidente dell’Auriga Cilento, associazione per lo sviluppo e promozione del territorio che si è occupata della raccolta fondi utile per garantire il montaggio e Michele Gallo, delegato Lyons Club Paestum, promotore del libro “Le Novelle dell’Acquafetente” di Padre Candido Gallo le cui vendite hanno contribuito in maniera importante alle ultime spese. Inoltre, Virgilio Mari, Presidente di Argonauta, relazionerà sul lavoro che sta portando avanti il Tavolo Tecnico per salvaguardare e promuovere il ricco patrimonio storico-artistico di cui è dotata la città di Altavilla. 

L’occasione permetterà anche di commemorare le vittime dello Sbarco Alleato del 1943 - di cui in questi giorni cade il settantenario - con testimonianze, letture inedite di Don Domenico di Paola, parroco del tempo al quale la comunità è rimasta legata da un profondo affetto e proiezione di immagini curate da Auriga Cilento. 

L’indomani, domenica 22 settembre, l’appuntamento è fissato alle ore 18 in Piazza Umberto I° per accogliere il Vescovo Monsignor Ciro Miniero che presiederà la celebrazione eucaristica e officerà il rito di benedizione dello strumento. L’ospite d’onore sarà il Maestro Vincenzo De Gregorio, abate prelato della Reale cappella del tesoro di San Gennaro nella Cattedrale di Napoli, che ha fondato e dirige il Coro di Canto Gregoriano della Chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta. Docente al Conservatorio di Napoli, di cui fu direttore, ha diretto il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino ed è stato per lungo tempo l’organista della Basilica di Santa Chiara (Napoli). É organista e Maestro di cappella della Cattedrale di Napoli, consulente per la musica sacra presso l’Ufficio Liturgico della Conferenza Episcopale Italiana e preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra a Roma. 

Per mettere in luce gli aspetti peculiari dell’organo sono già fissati nuovi concerti. Il primo il 28 settembre, nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio, quando sarà anche possibile (alle 10,30 e alle 17,00) effettuare delle visite guidate alla chiesa di San Biagio a cura dell’associazione Argonauta. Dalle 18 il concerto d’organo sarà del Maestro Matteo Imbruno, organista titolare della Oude Kerk di Amsterdam e del museo Hermitage Amsterdam. Concertista di fama internazionale si è esibito nei più prestigiosi festival organistici del mondo. È direttore artistico dell’Accademia di Musica Italiana per Organo di Pistoia, del Concorso Organistico Internazionale Jan Pieterszoon Sweelinck ed é il Presidente della Fondazione Muziek in de Oude Kerk di Amsterdam. 

L'ingresso ai concerti è libero e gratuito. 

Guarda il video del restauro 
 

giovedì 5 settembre 2013

Grazie Professore d'altri tempi.

L'Auriga Cilento si stringe commossa al dolore dei familiari e della comunità altavillese per la perdita del caro Professor Paolo Tesauro Olivieri. Studioso instancabile, ricercatore attento, grande uomo e insegnante, che ha sostenuto fin dall'inizio l'attività della nostra associazione. Speriamo di dimostrare la nostra gratitudine continuando, con umiltà e perseveranza, la via che ha tracciato. 
Grazie veramente di tutto Professore.


Per conoscere il Professor Paolo Tesauro Olivieri.
Per conoscere la sua Opera.