È ufficialmente partito il confronto sulle due Chiese altavillesi chiuse da trent’anni.
Al tavolo dei lavori dove erano invitati per il Comune di Altavilla il Sindaco, Il Parroco e le associazioni culturali, oltre alle Soprintendenze BSAE e BAP di Salerno – hanno partecipato il Parroco Don Costantino Liberti, la Diocesi con l’arch. Raffaele Rammauro, la dr.ssa Maria Giuseppina Felici della soprintenda BSAE, l’arch. De Feo della soprintendenza BAP, il Comune di Altavilla con il Presidente del Consiglio Comunale Enzo Baione e il Dirigente dell’Ufficio Tecnico Ing. Fusco Alessandro, MusicaNova con Renato Mazzei, AltavillaViva con Piero Lettieri e Claudia Fusco, l’Auriga Cilento con Arcangelo Bellissimo, Maurizio Di Masi, Sergio Di Masi, Marco Polito, Amedeo Cennamo, e il privato cittadino sig. Gerardo Di Verniere.
Fra gli interventi sottolineiamo quello del signor Di Verniere che ha illustrato il suo impegno personale, profuso sin dal lontano 1986, relativamente al restauro delle chiese altavillesi e delle loro opere interne, sostenendo di aver lavorato sempre in simbiosi con la diocesi e la soprintendenza. A questo proposito la Dr.ssa Felici e l’Arch. Rammauro, non avendo in questi anni mai ricevuto documentazione in merito al progetto della sistemazione della pavimentazione avvenuta in S. Biagio, si sono riservati di controllare nei propri archivi quanto sostenuto dal Signor Di Verniere.
I rappresentanti dell’Auriga Cilento ringraziando i promotori dell’incontro, iniziativa che negli ultimi mesi avevano più volte sollecitato, hanno chiesto alla Dr.ssa Felici se è possibile spostare i 50 mila euro – già stanziati secondo quanto riferito dal delegato della BSAE nel convegno altavillese da loro promosso il 20 agosto 2009 - per il consolidamento della Chiesa di Cielo e Terra e per almeno una delle chiese altavillesi chiuse, in particolare per quella di Sant’Egidio che si presenta in una situazione migliore rispetto a quella di San Biagio.
A tal proposito è stato sottolineato che la Chiesa di Cielo e Terra è di proprietà comunale, ed il Comune su tale immobile ha già ottenuto un finanziamento di circa 800 mila euro, destinati al recupero della struttura e alla creazione di un museo. La Dr.ssa Felici non essendo al corrente del finanziamento riferito dal delegato della BSAE si è impegnata ad effettuare le dovute ricerche per verificare quanto sostenuto dal suo delegato, e se tale notizia fosse confermata provvederà sicuramente a far spostare su S. Egidio tale contributo.
L’Architetto Rammauro nel prendere la parola ha proposto alcuni canali di finanziamento – fra l’altro già suggeriti dall’Auriga nel convegno promosso nell’agosto del 2009 - e cioè
- attingere ai finanziamenti ARCUS presentando un progetto globale per il recupero di tutti i beni storici altavillesi, per richiedere un finanziamento del 70-80% dell’investimento totale purché il progetto venga presentato entro il marzo del 2011.
- utilizzare il filone relativo ai finanziamenti previsti per i contributi dell’8 per mille dai contribuenti.
Indipendentemente dalle strade intraprese è indispensabile però garantire la somma restante, non copribile dai finanziamenti pubblici, attraverso altre fonti.
L’arch. Rammauro nel suo intervento ha altresì sottolineato la bellezza e l’importanza storica della Casa Canonica di Sant’Egidio dove ha scoperto - dietro la carta da parati che riveste le pareti - degli affreschi molto belli, oltre agli altri affreschi conosciuti, come quello situato dietro la pala di S. Francesco presso il Convento. Queste affermazioni hanno destato stupore e meraviglia anche nell’arch. De Feo, della soprintendenza BAP.
L’Auriga Cilento e MusicaNova si sono dichiarati favorevoli alle proposte dell’arch. Rammauro chiedendo però che il tutto sia realizzato e gestito da chi ha competenze in merito, ovvero dalla Diocesi stessa o dalla Soprintendenza. Il Comune di Altavilla ha dato la disponibilità nel collaborare, ma ha precisato che attualmente non ha fondi a disposizione per questi tipi di interventi.
Nelle conclusione si è concordato che tutte le progettazioni e gli interventi future sui beni ecclesiastici altavillesi saranno seguite direttamente dalla Diocesi (arch. Rammauro) e dalla Soprintendenza (Dr.ssa Felici), i quali provvederanno a comunicare tutti gli aggiornamenti e le vicende che scaturiranno da queste decisioni concordate. Entrambi hanno sottolineano che in queste occasioni sono molto importanti gli aiuti esterni che possono arrivare da Associazioni locali, imprese e cittadini.
Il Parroco, Don Costantino ha comunicato che servono ancora 18.000,00 euro per completare il pagamento del restauro dell’organo di San Biagio, e ha chiesto alle associazioni e ai cittadini di mobilitarsi per trovare questi fondi. Con l’occasione ha comunicato che la statua della Madonna del latte è rientrata al Convento San Francesco a seguito del restauro effettuato a Salerno, mettendo fine ad una vicenda durata diversi anni.
L’Auriga Cilento
30 sett. 2010
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